Anche quest’anno, dopo un brusco arresto dovuto al calo inaspettato delle temperature, la stagione apistica è decollata. Mentre osserviamo affascinati la natura che esplode salutando una nuova estate, intorno a noi accade qualcosa di impercettibile e fondamentale.
Le api si posano sui fiori, si nutrono e, involontariamente, trasportano il polline da un fiore all’altro. L’effetto dell’impollinazione sull’ecosistema è quello di poter continuare a garantire un adeguato numero di specie di piante. Proteggendo le api tuteliamo la biodiversità, patrimonio del nostro Pianeta.
Se l’impollinazione, la contaminazione tra differenti specie, è una ricchezza per la natura, lo è anche di più per la costruzione delle relazioni tra gli esseri umani.
L’arrivo sul nostro territorio di uomini e donne provenienti da Paesi lontani è una risorsa che Cambalache vuole valorizzare promuovendo una cultura dell’accoglienza basata sull’inclusione e dando vita a progetti volti alla crescita individuale della persona.
Nasce sotto questi auspici la seconda edizione di “Bee My Job”, un progetto di apicoltura urbana e sociale rivolto ai rifugiati e ai richiedenti asilo accolti dall’associazione e inseriti nel progetto SPRAR del Comune di Alessandria, a cui da quest’anno hanno avuto accesso anche soggetti svantaggiati individuati dal CISSACA di Alessandria e dalla Cooperativa Sociale Coompany&.
Tra febbraio e marzo, i 25 beneficiari di “Bee my Job 2.0” e di “CRT – Iniziativa Lavoro” hanno seguito un corso di formazione specifico in apicoltura e agricoltura biologica che, grazie ad Aspromiele e Coldiretti, ha visto la collaborazione di esperti di entrambi i settori.
La seconda fase del progetto prevede l’inserimento dei tirocinanti in aziende apistiche e agricole che possono accedere a vantaggiosi contributi. Decine di aziende dalle province di Alessandria, Cuneo, Pavia, Genova per arrivare fino a Lecce hanno risposto alla chiamata, confermando l’interesse già manifestato nel corso della prima edizione del progetto.
Dieci i tirocini attivati nell’ambito di “Iniziativa Lavoro”, con il contributo della Fondazione CRT e undici con “Bee My Job 2.0”, grazie ai fondi erogati dalla Chiesa Valdese e dal progetto SPRAR del Comune di Alessandria. Alcuni di questi tirocini, grazie ai fondi del bando svantaggio della Regione Piemonte, vedono coinvolti anche beneficiari della formazione dell’edizione precedente.
Anche Cambalache, ha attivato come soggetto ospitante tre tirocini a seguito della formazione apistica/agricola, per la gestione dell’apiario urbano, incrementato di 10 arnie, e dell’orto allestito al Forte Acqui di Alessandria.
Il progetto ha avuto una forte eco sopratutto tra gli addetti del settore e nuove richieste, ancora in corso di attivazione, sono arrivate anche dal Friuli e dalla Campania.
I frutti di “Bee My Job” sono concreti: il miele, i prodotti dell’alveare, gli ortaggi biologici dell’orto che tra qualche settimana saranno pronti per finire sulle tavole degli alessandrini. Dalla sua prima edizione ad oggi, però, questo percorso ha fatto doni forse meno tangibili ma altrettanto preziosi: la scoperta di un’opportunità per il futuro, l’incontro e la costruzione di legami tra le persone, la possibilità di avvicinare la popolazione locale ai rifugiati e ai richiedenti asilo usando come pretesto quei piccoli e operosi insetti.
L’obiettivo è quello di continuare ad alimentare quei processi virtuosi, sia dal punto di vista ambientale che di costruzione di comunità inclusive e solidali, che sono valsi a “Bee My Job” la vittoria della seconda edizione del premio “Sterminata Bellezza”, promosso da Legambiente, Comieco, Consiglio degli Architetti e Symbola.